Glossario dei termini fotografici, in ordine alfabetico.

Aberrazioni
Errori ottici di un obiettivo che limitano le sue prestazioni; a causa delle aberrazioni le immagini formate da un obiettivo differiscono un po’ dall’aspetto reale del soggetto, di solito per qualche piccolo dettaglio.

Acutanza
Misura fisica di come viene riprodotto, nella pellicola sviluppata, il passaggio tra le densità maggiori e quelle minori. Di solito per questa prova si utilizza un soggetto con un elevato contrasto, come una mira ottica.

AE (Automatic Exposure)
Sistema di misurazione esposimetrica automatico.

AE lock (AE-L)
Controllo per mantenere una particolare lettura esposimetrica nella memoria della fotocamera.

AF
Autofocus.

AF converter
Speciale moltiplicatore di focale (di solito 1,6x), da montare tra obiettivo e corpo macchina:
consente di poter utilizzare obiettivi non autofocus con una fotocamera autofocus. A volte gli elementi presenti all’interno del converter provvedono anche alla messa a fuoco del soggetto.

AF illuminatore
Sorgente di raggi infrarossi, presente in flash dedicati o all’interno di alcune fotocamere AF.
Viene usato per illuminare il soggetto con dei raggi IR, consentendo così la messa a fuoco al dispositivo AF.

AF lock (AF-L)
Dispositivo per bloccare l’autofocus di un obiettivo su una determinata distanza.

Alette mobili
Serie di alette metalliche disposte anteriormente intorno a una lampada spot: consentono di controllare l’ampiezza e i limiti del fascio luminoso prodotto dall’illuminatore.

Alte luci
Le parti più luminose e brillanti del soggetto.

Anello adattatore
Anello che adatta il diametro anteriore di un obiettivo all’uso di accessori (filtri, paraluce, ecc.) di differente diametro (maggiore o minore). Oppure, anello per adattare un obiettivo su una fotocamera di differente marca.

Angolo di campo
Angolo formato dall’obiettivo, tra i limiti estremi di una scena, che viene rappresentata entro la diagonale del formato del negativo. Questo angolo varia con le dimensioni del formato e la lunghezza focale.

Anti alone
Colorante presente nella pellicola in grado di assorbire la luce e destinato a prevenire i riflessi e la diffusione della luce intorno alle alte luci. Questo colorante scompare durante il trattamento della pellicola.

ASA
American Standard Association, ente americano preposto a stabilire il sistema di sensibilità ASA.
Raddoppiando il valore ASA, raddoppia la sensibilità alla luce. Attualmente sostituito con il sistema ISO.

Autofocus
Sistema con il quale l’obiettivo mette a fuoco automaticamente l’immagine (per una prescelta area del soggetto).

Automatismo a priorità di diaframmi
Con questo tipo di automatismo è possibile impostare un dato valore di diaframma sull’obiettivo, mentre la fotocamera fornirà un appropriato tempo d’otturazione. L’esposizione corretta viene automaticamente determinata dall’esposimetro interno della fotocamera.

Automatismo a priorità di tempi
Utilizzando questo automatismo, il fotografo sceglie il tempo d’otturazione mentre la fotocamera imposta automaticamente il valore di diaframma, in funzione della lettura della luce effettuata dall’esposimetro interno della fotocamera.

B (bulb)
La posizione B consente di aprire l’otturatore dell’obiettivo o della fotocamera per tutto il tempo che rimarrà premuto il pulsante di scatto. E’ molto utile nel caso di lunghi tempi di esposizione.

Biottica
Reflex caratterizzata da due obiettivi sovrapposti, uno per il mirino e l’altro (dotato di otturatore) per l’esposizione della pellicola.

Bracket
Realizzazione di diversi scatti dello stesso soggetto variando l’esposizione.

Basi
Sostanze chimiche con pH superiore a 7. Una soluzione basica (viscida al tatto), può neutralizzare un acido.

Cavetto sincro
Cavetto utilizzato per collegare il flash elettronico all’otturatore e per sincronizzare il funzionamento del flash con l’apertura dell’otturatore stesso.

CCD (Charge Coupled Device)
Circuito integrato (chip) sensibile alla luce e utilizzato per trasformare le immagini ottiche in una serie di dati elettronici, registrabili in forma analogica oppure digitale.

CdS
Solfurio di cadmio. Cellula fotosensibile, alimentata a batteria, utilizzata negli esposimetri a mano.

Cerchio di confusione
Dischi di luce che realizzano l’immagine formata da un obiettivo, a partire da ciascun punto di luce del soggetto. Tanto più piccoli sono questi punti e tanto più nitida sarà l’immagine.

Chassis
Contenitore doppio per due pellicole piane, utilizzato con le fotocamere di grande formato.

CIE
Commission Internationale de l’Eclairage.
Ente preposto a definire un sistema standard per descrivere i colori.

Codice a barre
Serie di linee stampate sulla confezione di molte pellicole, per indicare, in codice, di che pellicola si tratta.

Codice DX
Sistema per la determinazione elettronica delle caratteristiche di una pellicola (sensibilità, numero di fotogrammi, ecc.) per mezzo di appositi sensori presenti nell’alloggiamento pellicola della fotocamera.

Colore saturo
Colore puro e saturo: non contaminato dal bianco, grigio o altri colori.

Colori complementari
Quando uno dei tre colori primari (rosso, verde, blu) viene sottratto dalla luce bianca, si ottiene un complementare (cyan, magenta o giallo). I colori complementari sono chiamati anche “sottrattivi primari”, oppure “colori secondari”.

Colori primari
Verde, rosso e blu.

Condensatore
Lente semplice utilizzata per concentrare e dirigere la luce emessa da una sorgente luminosa, come, per esempio, un proiettore o un ingranditore.

Contatto caldo
Slitta situata di solito sul corpo di una fotocamera, sulla quale si può montare direttamente il flash. Ha la particolarità di incorporare i contatti elettrici per il flash.

Correzione della messa a fuoco per l’IR
Quasi tutti gli obiettivi hanno un indice di riferimento per la messa a fuoco per l’infrarosso, quando si usano pellicole all’infrarosso diverse da quella usuale.

CPU (Central Processing Unit)
Chip allo stato solido alloggiato all’interno di alcune fotocamere. E’ utilizzato per calcolare l’esposizione, la messa a fuoco, ecc., in base alle indicazioni fornite da altri componenti elettronici.

CWA (Centre Weighted Average)
Esposizione misurata facendo la media delle varie parti dell’immagine, ma che dà più peso alle aree centrali piuttosto che a quelle periferiche.

Densità
Valore numerico per indicare il grado di annerimento di un tono. Log (in base 10) dell’opacità.

Denso
Negativo o diapositiva scuri e che trasmettono poca luce.

Diaframma
Apertura formata da una serie di lamelle che si sovrappongono. Consente una regolazione continua del diametro dell’apertura di un obiettivo.

Diametro effettivo
Diametro del fascio di luce che attraversa l’obiettivo passando per l’apertura del diaframma.

Diaframma a scatti
Spesso la ghiera dei diaframmi è provvista di piccoli scatti in corrispondenza di ciascun valore (stop). Pertanto la regolazione del diaframma può essere effettuata, oltre che osservando direttamente la scala incisa sulla ghiera, anche “sentendo” gli scatti.

Diffrazione
Cambiamento di direzione dei raggi luminosi quando passano vicini a un bordo opaco (come ad esempio le lamelle del diaframma, quando quest’ultimo è molto chiuso).

Diffusione (flare)
Luce indesiderata, riflessa o diffusa all’interno dell’obiettivo di una fotocamera o di un ingranditore. Provoca degli aloni chiari nell’immagine, degradando il dettaglio delle ombre.

DIN (Deutsche Industrie Normen)
Sistema tedesco, molto usato in Europa, per stabilire la sensibilità della pellicola. Un incremento di 3 DIN indica una sensibilità alla luce doppia. Attualmente sostituito con ISO.

Diottria
Valore reciproco della lunghezza focale espresso in metri. Il potere diottrico di una lente è ottenuto dividendo un metro per la sua lunghezza focale (esempio, lunghezza focale 330 mm; 1000 : 330 = circa 3 diottrie.

Dispositivo di compensazione dell’esposizione
Sistema di controllo, presente in molte fotocamere, con il quale è possibile modificare la sensibilità della pellicola (in termini di unità di esposizione + o -). Il dispositivo risulta molto utile in condizioni di lettura esposimetrica difficoltosa, o quando si intende “tirare una pellicola oppure modificare il contrasto.

Distanza iperfocale
Minima distanza di messa a fuoco dalla quale la profondità di campo si estende fino all’infinito, con un limite vicino corrispondente alla metà della distanza iperfocale.

Distorsione a barilotto
Tipo di aberrazione ottica, tipica di alcuni obiettivi, per cui l’immagine di un quadrato è più ingrandita al centro che ai bordi e ricorda la forma di un piccolo barile.

Distorsione a cuscinetto
Aberrazione che comporta nella fotografia di un soggetto quadrato, un minore ingrandimento al centro che ai bordi. Il risultato di questa aberrazione ricorda appunto la forma di un cuscino.

Dominante
Intonazione di colore non naturale di una parte o di tutto un fotogramma a colori.

Dorso program
Speciale dorso accessorio con il quale è possibile imprimere direttamente sulla pellicola alcuni dati, effettuare riprese a forcella o variare il programma della fotocamera secondo specifiche esigenze.

Emulsione
Insieme di sali d’argento sensibili alla luce, additivi chimici e gelatina distesi uniformemente su un supporto.

Esposimetro
Accessorio per misurare la luce e calcolare la corretta esposizione.

Esposimetro spot
Particolare tipo di esposimetro in grado di effettuare una lettura assai selettiva, di solito su un angolo limitato a 1 grado o pochi gradi.

Esposizione a forcella (autobracketing)
Serie di immagini realizzate automaticamente, in rapida successione, da una fotocamera predisposta allo scopo; ciascuna delle immagini riceve un’esposizione leggermente differente dalle altre, superiore o inferiore rispetto a quella media.

Esposizioni multiple
Sovrapposizione di più immagini su uno stesso fotogramma.

EV
Valore di esposizione.

Fattore filtro
Fattore che indica di quanto l’esposizione deve essere incrementata usando un determinato filtro. Se la lettura esposimetrica è effettuata con l’esposimetro interno della fotocamera, non bisogna tener conto del fattore filtro.

Fill-in
Illuminazione artificiale (per esempio con un flash elettronico) delle ombre, finalizzata a ridurre il contrasto del soggetto.

Filtro
Accessorio ottico per assorbire una determinata lunghezza d’onda oppure proporzionalmente tutte le lunghezze d’onda.

Filtro ND
Filtro grigio neutro che attenua uniformemente e di una determinata quantità la luce proveniente dall’immagine.

Filtro polarizzatore
Filtro di aspetto grigio, in grado di bloccare la luce polarizzata quando viene ruotato fino a incrociare il piano di polarizzazione.

Filtro UV
Filtro che assorbe selettivamente radiazioni ultraviolette.

Fish-eye
Obiettivo ultragrandangolare non corretto per la distorsione curvilineare.

Flash anulare
Flash elettronico caratterizzato da una lampada circolare, da utilizzare intorno all’obiettivo della fotocamera.

Flash dedicato
Flash che si integra totalmente con l’elettronica della fotocamera. Seleziona il tempo di otturazione della fotocamera, emette la giusta quantità di luce in base al diaframma prescelto, determina la distanza a cui si trova un soggetto, ecc.

Flash di schiarita
Lampeggiatore elettronico utilizzato anche in esterni, in pieno sole, per schiarire le ombre (e attenuare il contrasto) del soggetto fotografato.

Flash elettronico
Termine generico per indicare i normali flash con i quali si ottiene un lampo di luce per mezzo di una scarica elettrica all’interno di un bulbo contenente gas.

Fluorescenza
Luce visibile emessa da alcune sostanze quando sono eccitate dalle radiazioni (invisibili) ultraviolette.

Formato
Termine generico con il quale si indica l’area dell’immagine realizzata da una fotocamera.

Fotogramma
Immagine registrata ponendo direttamente un oggetto tra pellicola e la sorgente luminosa.

Gamma di luminosità
Indica la differenza di luminanza tra le aree più luminose e quelle più buie del soggetto o dell’immagine.
Effetto combinato della luminosità e della gamma di riflessione del soggetto.

Gelatina
Proteina naturale usata per mantenere i sali d’argento in forma di emulsione. Ha la caratteristica chimica di consentire l’assorbimento e la cessione delle soluzioni chimiche di trattamento.

Grana
Piccoli ammassi di argento che formano l’immagine dopo lo sviluppo. Ammassi granulosi più grossolani distruggono i dettagli, e conferiscono un aspetto farinoso a tutte le aree dell’immagine.

Grande formato
Termine generico per indicare fotocamere che realizzano originali più grandi del 6×9 cm.

Granulosità
E’ l’impressione visiva provocata dai grani e aglomerati d’argento. A differenza della granularità, che è una proprietà oggettiva, la granulosità è una proprietà soggettiva. La misurazione e le specifiche della granulosità non sono ancora state standardizzate, per cui bisogna avere molta cautela nel confrontare i dati di produttori diversi.

Granularità
E’ la misura oggettiva della mancanza di uniformità della densità che corrisponde al concetto soggettivo di granulosità. La determinazione della granularità parte dalla misurazione della densità effettuata con un microdensitometro su una porzione di negativo uniformemente esposta e sviluppata. Tale misurazione è chiamata granularità RMS (Root Mean Square). RMS è la deviazione standard delle variazioni di microdensità a un dato livello di densità media. Dato che c’è una buona correlazione tra la misura della granularità e la granulosità, i valori di granularità RMS vengono usati per stabilire le classificazioni di granulosità:

Hight key
Vedi Tono alto.

Hypo
Abbreviazione per iposolfito di sodio, l’agente del fissaggio detto anche tiosolfato di sodio.
Termine comune usato anche per indicare tutti i bagni di fissaggio.

Illuminazione riflessa o “bounce”
Luce riflessa su una superficie bianca intermedia (soffitto, parete, pannello) prima di raggiungere il soggetto.
Se la superficie è relativamente ampia e opaca, l’illuminazione che ne risulta sarà assai morbida.

Immagine al tratto
Immagine ad alto contrasto, utilizzata per copie, disegni, diagrammi, ecc.

Immagine latente
Immagine esposta ma ancora invisibile (prima dello sviluppo).

Infinito
Distanza teorica dalla quale si può ammettere che i raggi luminosi del soggetto raggiungono tutti quanti paralleli l’obiettivo della fotocamera.

Ingrandimento (Magnification)
Ingrandimento lineare del soggetto nella fotografia (altezza dell’oggetto divisa per l’altezza della sua immagine).

ISO
International Standards Organization, responsabile per la determinazione della sensibilità ISO delle pellicole.
Il sistema riunisce i precedenti sistemi ASA/DIN.

IR
Infrarosso. Radiazione di lunghezza d’onda superiore a circa 720 millimicron.

Kelvin (K)
Unità di misura per misurare la temperatura di colore. Fu ideata dallo scienziato Lord Kelvin.

Lampada al quarzo iodio
Piccola lampada a filamento di tungsteno. Ha la caratteristica di mantenere costante la sua temperatura di colore e l’intensità durante tutta la sua vita utile.

Latitudine
Variazione possibile. Può essere riferita alla messa a fuoco, all’esposizione, allo sviluppo, alla temperatura.

Latitudine di posa
Variazione nel livello di esposizione (sopra e sotto) in grado di produrre ancora risultati accettabili.

LCD
Display a cristalli liquidi. Pannello sul quale possono comparire elettronicamente dati numerici, lettere, simboli, ecc. Può essere usato all’interno del mirino della fotocamera come pure all’esterno.

LED (Light Emitting Diode)
Componente elettronico luminoso. Viene utilizzato per realizzare piccoli segnali alfanumerici sul corpo delle fotocamere, nel mirini, e in altri display di varie attrezzature.

Legge della reciprocità
Esposizione = Intensità x Tempo di otturazione.

Lente addizionale
Elemento aggiuntivo da applicare davanti a un obiettivo; con questo accessorio è possibile mettere a fuoco anche oggetti molto vicini all’obiettivo.

Leva della profondità di campo
Controllo presente in alcune fotocamere SRL per chiudere il diaframma fino al valore utilizzato per la ripresa.
In pratica serve per valutare visivamente l’estensione della profondità di campo.

Low key
Vedi Tono basso.

Luce ambiente
Termine con il quale normalmente si indica la luce esistente in un ambiente e non creata artificialmente dal fotografo.

Luce artificiale
Termine generico per indicare qualunque tipo di sorgente luminosa predisposta dall’uomo.
Le pellicole per luce artificiale, comunque, sono tarate di solito per sorgenti luminose al tungsteno con temperatura di colore di 3200 K.

Luce bianca
Illuminazione contenente un insieme di tutte le lunghezze d’onda dello spettro visibile.

Luce incidente
Luce che raggiunge un soggetto, una superficie, ecc., prima che venga riflessa.

Luce polarizzata
Insieme di radiazioni luminose fatte vibrare su un unico piano, ad angolo retto rispetto alla loro direzione.

Luce principale
Sorgente luminosa principale, di solito usata per delineare le ombre principali.

Luminanza
Luminosità. Quantità di energia luminosa emessa o riflessa.

Lunghezza focale
Distanza compresa tra l’immagine nitida e l’obiettivo, quando l’obiettivo mette a fuoco un soggetto all’infinito.
Più precisamente, la distanza tra l’immagine e il punto nodale posteriore dell’obiettivo.

Macrofotografia
Termine specifico per indicare un tipo di fotografia molto ravvicinata, con un rapporto di riproduzione uguale a 1 o superiore, senza l’uso del microscopio.

Messa a fuoco selettiva
Messa a fuoco effettuata con precisione sul soggetto, limitando tuttavia la profondità di campo: è utilizzata per isolare dal contesto una limitata parte della scena.

Mezzi toni
Fotografia con una piena gamma tonale ridotta a una fitta serie di piccoli punti, di diversa grandezza, per la riproduzione su pagine stampate.

Microfotografia
Immagine ottenuta attraverso un microscopio oppure produzione di immagini fotografiche di dimensioni assai ridotte, per esempio i microfilm di documenti.

Mirror lock (ML)
Alcune fotocamere reflex sono dotate di una leva che rende possibile il sollevamento in alto e il blocco dello specchio, il motivo per cui si mantiene lo specchio sollevato (perdendo quindi la visione reflex) è per ridurre le vibrazioni, per consentire riprese più rapide con il motore, o per adattare alla fotocamera obiettivi di cortissima focale.

Misurazione a luce incidente
Lettura esposimetrica effettuata per mezzo di un esposimetro separato posto nello stesso punto del soggetto, e diretto nella direzione della fotocamera. Per una lettura a luce incidente l’esposimetro deve essere dotato di un diffusore posto sull’elemento fotosensibile.

Mode
Termine utilizzato sempre più spesso per indicare i vari tipi di lettura esposimetrica o di esposizione consentiti da una fotocamera.

Moltiplicatore di focale
Accessorio ottico da montare tra l’obiettivo e il corpo macchina: il suo effetto è quello di incrementare la focale dell’obiettivo, anche se ciò comporta una riduzione del valore di diaframma.

Motor drive
Motore, collegato al dispositivo di scatto di una fotocamera, che provvede all’avanzamento della pellicola (e a riarmare l’otturatore), dopo ogni esposizione.

MTF (Modulation Transfer Function)
Misura della capacità di un sistema predisposto per realizzare immagini (obiettivo, pellicola, ecc.), di risolvere fini dettagli.

ND (Neutral Density)
Tono di grigio neutro.

Numero guida (GN)
Numero utilizzato per effettuare semplici calcoli di esposizione con il flash. Dividendo il numero guida del flash per la distanza in metri tra flash e soggetto, si ottiene il valore di diaframma da utilizzare sull’obiettivo, per una corretta esposizione.

Obiettivo anastigmatico
Obiettivo corretto soprattutto per l’astigmatismo (totalmente a una data distanza del soggetto), e caratterizzato da una minima curvatura di campo.

Obiettivo apocromatico
Obiettivo corretto soprattutto per l’aberrazione cromatica di tre lunghezze d’onda (blu, verde e rosso) invece delle usuali due. Questo tipo di obiettivo non richiede la correzione della messa a fuoco quando si utilizzano pellicole all’infrarosso.

Obiettivo a specchio
Detto anche “catadiottrico”. Obiettivo che utilizza sia lenti sia specchi. Con il suo particolare schema ottico si riesce a ottenere un obiettivo di lunga focale più compatto, meno pesante, ma più tozzo.

Obiettivo Grandangolare
Obiettivo di corta lunghezza focale e di ampio potere di copertura, usato su fotocamere di medio e grande formato per ottenere un ampio angolo di immagine.

Obiettivo macro
Obiettivo particolarmente corretto per fornire un’ottima definizione quando si fotografano soggetti a distanza ravvicinata.

Obiettivo standard
Obiettivo fornito di solito in serie insieme a una fotocamera; quasi sempre ha la lunghezza focale uguale alla diagonale del formato dell’immagine.

Obiettivo PC
Obiettivo progettato per consentire un certo controllo della prospettiva. Si tratta di un obiettivo con un maggior potere di copertura, decentrabile (qualche volta anche basculabile) rispetto al piano pellicola.

Obiettivo telefoto (teleobiettivo)
Obiettivo con un angolo di campo inferiore al normale. E’ costituito da un gruppo ottico anteriore convergente e uno posteriore divergente. I teleobiettivi sono caratterizzati da una distanza obiettivo-piano focale inferiore alla lunghezza focale dell’ottica. Ciò consente di contenere le loro dimensioni.

Obiettivo zoom
Obiettivo il cui angolo di ripresa e lunghezza focale possono essere variati progressivamente entro due determinati limiti. Un vero obiettivo zoom, al variare della focale, mantiene la messa a fuoco.

Ombre
In termini di esposizione o sensitometrici, rappresentano il tono importante più scuro nel soggetto.

Opacità
Rapporto fra luce incidente e luce trasmessa (o riflessa, se il tono è rappresentato su una base non trasparente).

Open flash
Procedura utilizzata in alcune condizioni di ripresa: consiste nel far partire il lampo del flash manualmente, mantenendo l’otturatore della fotocamera aperto.

Ortho
Termine spesso utilizzato per indicare materiali ortocromatici, cioè sensibili al verde e al blu, ma non al rosso.

Otturatore centrale
Otturatore a lamelle collocato tra gli elementi di un obiettivo, vicino al diaframma.

Panning
Rotazione della fotocamera su un asse verticale, seguendo un movimento orizzontale.

Parallasse
Differenza nel punto di vista che si ha quando il mirino della fotocamera è separato dall’obiettivo, come nel caso delle compatte o delle biottiche 6×6 cm.

Paraluce
Accessorio di forma cilindrica, conica, quadrangolare, ecc., annerito all’interno, da montare davanti all’obiettivo.
Si applica all’obiettivo per evitare la formazione di aloni e quindi perdite di contrasto dovute a luci parassite che verrebbero a incidere sulla lente frontale dell’obiettivo.

Pellicola lith
Pellicola ad alto contrasto. Simile alla pellicola utilizzata per ottenere immagini al tratto, ma in grado di fornire negativi con neri più intensi.

Pellicola pan
Pellicola pancromatica, cioè sensibile a tutti i colori dello spettro visibile.

Pellicola per luce artificiale
Pellicola a colori bilanciata per sorgenti luminose a 3200 K.

Pellicola per luce diurna
Pellicola bilanciata per soggetti illuminati da una sorgente luminosa di 5500 K

Photoflood
Lampade da studio a filamento di tungsteno. Spesso hanno temperatura di colore 3400 K.

Piano focale
Piano sul quale si forma un’immagine a fuoco. Di solito si trova ad angolo retto con l’asse dell’obiettivo.

Piano focale
Piano, sul retro della fotocamera, sul quale viene a trovarsi la pellicola durante l’esposizione.

Pixel
Abbreviazione di picture element. Uno dei centinaia di migliaia di puntini che formano l’immagine elettronica.

Processo additivo
Processo che riproduce i colori del soggetto sommando insieme differenti quantità di luce nei colori primari (blu, verde, rosso).

Processo di sintesi sottrattiva
Processo per mezzo del quale si rappresentano i colori del soggetto, sovrapponendo immagini gialle, magenta e cyan. Ciascuno di questi colori sottrae rispettivamente dalla luce bianca quantità di blu, verde e rosso.

Profondità di campo
Distanza compresa tra le parti più vicine e più lontane di un soggetto registrate con un sufficiente grado di nitidezza. La profondità di campo varia in funzione del valore del diaframma selezionato.

Profondità di fuoco
Distanza alla quale può essere posta la pellicola o la carta da stampa, entro i limiti di fuoco,, e che consente di mantenere un’accettabile grado di nitidezza dell’immagine, senza dover mettere nuovamente a fuoco.

Program
Automatismo per mezzo del quale si ha un controllo dell’esposizione completamente automatico.
La scelta, da parte della fotocamera, del tempo e del diaframma nelle varie condizioni di ripresa, dipenderà dal programma utilizzato nella fotocamera.

Prospettiva aerea
Senso di profondità trasmesso per mezzo di cambiamenti di tonalità al variare della distanza.
Di solito è percepibile in un paesaggio quando è presente il velo atmosferico.

Prospettiva lineare
Impressione di profondità determinata dall’apparente convergenza di linee parallele, e da variazioni nella scala degli elementi in primo piano e sullo sfondo.

Punti nodali
Due punti teorici sull’asse di un obiettivo, di intersezione con i piani principali dell’obiettivo. Ruotando un obiettivo intorno a un asse verticale passante attraverso il suo punto nodale posteriore, l’immagine di un soggetto distante rimane stazionaria: un principio questo utilizzato nelle fotocamere panoramiche.

Punto di vista o di osservazione
Posizione dalla quale la fotocamera riprende il soggetto.

Rapporto d’illuminazione
Rapporto fra il livello di illuminazione delle parti più illuminate del soggetto e quello delle zone più in ombra (considerando che il soggetto abbia lo stesso grado di riflessione in tutte le sue parti).

Registrazione elettronica digitale
Informazioni di un’immagine codificata in forma matematica binaria, con una serie di impulsi di valore 0 oppure 1, come avviene nei computer. Le immagini digitalizzate si possono manipolare abbastanza facilmente, modificare e nuovamente registrare, senza perdita di qualità. Con una opportuna attrezzatura le immagini in forma digitale possono essere trasformate in forma analogica, e viceversa.

Rifrazione
Cambiamento di direzione della luce quando questa passa obliquamente da un mezzo trasparente a un’altro con diverso indice di rifrazione.

Scala dei grigi
Insieme di toni, di solito in gradazione da un minimo a un massimo di densità. Le scale dei grigi sono disponibili sia su carta, sia su pellicola; possono essere molto utili (fotografate insieme ai soggetti) per avere un termine di riferimento per la stampa finale. Una scala dei grigi fotografata su pellicola agisce anche come striscia di controllo per il trattamento della pellicola.

Scatto flessibile
Cavo flessibile che si avvita sul pulsante di scatto di una fotocamera o di un obiettivo. L’accessorio consente di poter azionare l’otturatore (e di mantenerlo aperto nella posa B), senza trasmettere vibrazioni all’apparecchio fotografico.

Sensibilità della pellicola
Numero utilizzato per indicare la sensibilità relativa della pellicola.

Sincronizzazione sulla seconda tendina
Particolare sincronizzazione della fotocamera con il flash elettronico. I contatti sono chiusi un attimo prima che la seconda tendina di un otturatore su piano focale incominci a chiudersi. Quando si usa un lungo tempo di otturazione, il flash registra dettagli nitidi alla fine dell’esposizione; tutto il resto, ripreso prima del lampo elettronico, apparirà confuso.

Sistema zonale
Sistema che mette in relazione la gamma di luminosità del soggetto, l’esposizione del negativo, lo sviluppo e la stampa, per darvi il controllo dei valori tonali della stampa finale. In teoria dovrebbe consentirvi di previsualizzare l’immagine finale e decidere la gamma tonale del vostro risultato fin dal momento dello scatto.

SRL (Single lens reflex)
Reflex monobiettivo

Soggetto
Usato come sinonimo di oggetto ma con particolare riferimento a persone, scene o situazioni da fotografare.

Spettro
Energia radiante di una certa lunghezza d’onda. Lo spettro visibile, che vediamo come luce, è caratterizzato da radiazioni con lunghezza d’onda compresa tra 400-700 millimicron.

Stativo da riproduzione
Dispositivo per fissare orizzontalmente una fotocamera, sopra un piano di riproduzione. E’ un accessorio molto utile per riprodurre originali di carta, acetato, diapositive, ecc. Fondamentale per la preparazione di audiovisivi e animazioni.

Telemetro
Dispositivo ottico per valutare la distanza del soggetto, per mezzo di un confronto effettuato da due punti di vista diversi.

Temperatura di colore
Sistema per definire il colore di una sorgente luminosa continua, espressa in kelvin. Corrisponde alla temperatura, nella scala assoluta, alla quale un corpo nero metallico radiante emette una luce dello stesso colore della sorgente luminosa.

Tono alto (high key)
Scena o immagine caratterizzata prevalentemente da toni e colori luminosi e delicati.

Tono basso (low key)
Scena o immagine caratterizzata da toni prevalentemente bui e colori cupi.

Trattamento superficiale delle lenti (lens coating)
Materiale trasparente depositato, sotto vuoto, sulla superficie delle lenti per limitare la riflessione della luce.
Gli attuali trattamenti superficiali delle lenti consentono di ridurre parecchio i fenomeni di diffusione e riflessione della luce, migliorando il contrasto e la luminosità degli obiettivi.

TTL (Through The Lens)
Metodo di lettura, per esempio esposimetrica, direttamente all’interno di un apparecchio fotografico.

Tubi di prolunga
Serie di tubi di varia lunghezza che possono essere montati tra il corpo macchina e l’obiettivo per aumentare la distanza obiettivo-pellicola; consentono anche con un normale obiettivo di poter mettere a fuoco oggetti molto vicini.

T-Grain
L’emulsione T-grain, il cui nome deriva da Tabular Grain (granulo piatto), fu scoperta nel 1982 dalla Eastman Kodak. Rispetto ad un’emulsione a grana convenzionale, i granuli T-grain, invece di essere a forma di ciottolo, sono piatti e presentano una maggiore superficie per unità di volume, il che massimizza l’assorbimento della luce incidente. Il risultato è una pellicola molto più rapida con una quantità di argento pressoché uguale e nessuna perdita nella qualità dell’immagine.

UV
Ultra violetto. Radiazioni a lunghezza d’onda inferiore a 390 millimicron.

Valore massimo di apertura
Diaframma più aperto (valore numerico di diaframma più basso) caratteristico di un obiettivo.

Valori di diaframma
Sequenza internazionale di numeri che esprimono l’apertura relativa, cioè la lunghezza focale dell’obiettivo divisa per l’effettivo diametro dell’apertura. Ciascun cambiamento del valore del diaframma dimezza o raddoppia la luminosità dell’immagine (cioè la quantità di luce che attraversa l’obiettivo).

Vignettatura
Perdita di luminosità ai bordi di un negativo o di una stampa.

X flash elettronico
Indice presente sulle fotocamere e sugli otturatori per la sincronizzazione con il flash elettronico.